AIRONE CENERINO (Ardea cinerea): Si distingue dagli altri aironi per le grandi dimensioni (90-98 cm di lunghezza). Ha una livrea grigio cenere (da cui il nome). Le parti superiori sono grigie, il collo e la testa bianchi con una striscia nera sulla nuca. Il lungo e affilato becco è giallastro, le grandi zampe brunastre, ma entrambi diventano di colore rossastro in primavera. Il volo è potente, con lenti e profondi battiti di ala. L'apertura alare, nei maschi adulti, in taluni casi può raggiungere 2 mt.di ampiezza. La silhouette in volo è caratteristica, tiene la testa arretrata tra le spalle, come a formare una "S", e le zampe estese. Frequenta stagni, risaie, prati allagati, canali, fiumi, laghi, e coste marine. Se ne sta immobile per lungo tempo nell'acqua bassa nell'attesa della preda, di solito costituita da rane, pesci, rettili, che cattura con un fulmineo colpo del lungo becco. Nidifica in colonie con altri aironi (garzaie), predilige costruire il nido su alberi alti, ad almeno 25 mt.di altezza.
GARZETTA (Egretta garzetta): E' un piccolo airone bianco candido (50-60 centimetri), tipico degli ambienti umidi. Molto snella, ha becco e zampe neri e piedi gialli. Durante il periodo della riproduzione ambedue i sessi sfoggiano le "aigrettes", due lunghissime penne candide che scendono dal capo, e altre a coprire il dorso fin oltre la coda. Queste penne nuziali sono state causa fino al secolo scorso di una caccia spietata, perché molto ricercate come ornamento per i cappelli da signora. La garzetta si ciba di piccoli pesci, larve e crostacei che trova nelle acque basse e aperte; a volte capita che la preda venga trafitta dal becco potente e appuntito con un improvviso movimento del capo. Cova 4-5 uova verdicce. Nidifica in colonie miste insieme ad altre specie (garzaie), costruendo grandi nidi tra i cespugli più alti o fra i rami dei salici e dei pioppi.
CORNACCHIA GRIGIA (Corvus corone): Questo corvide domina ormai il paesaggio agrario della pianura, e ha soppiantato in alcune zone anche le pur comuni gazze. Questo è probabilmente da mettere in relazione con l’eclettismo alimentare di questa specie e con le enormi capacità di adattamento a nuove condizioni ambientali. Lunga circa 45 cm, pesa circa mezzo chilo; ha un becco robusto, nero, leggermente ricurvo. Nidifica in tutta Italia in primavera avanzata, costruendo il grande nido sugli alberi. Un tempo le cornacchie vivevano nelle nostre campagne solo in inverno, ma nell’ultimo ventennio sono diventate per la maggior parte stanziali e si fermano in Italia tutto l’anno. Sono intraprendenti e molto coraggiose, e imparano presto a muoversi senza paura tra spaventapasseri e automobili; onnivore, seguono con attenzione le semine nei campi per nutrirsi dei semi dei cereali; ma mangiano anche insetti, lombrichi, piccoli mammiferi, anfibi, uova e pulcini, arrivando perfino a nutrirsi degli animali morti trovati sull’ asfalto.
GAZZA (Pica pica): La gazza presenta ali relativamente brevi, zampe slanciate, coda molto lunga e corpo apparentemente corto. Durante il volo alterna veloci battiti d’ala ad alcune lunghe planate. Questo Corvide è caratterizzato da un lucente piumaggio: capo e il becco scuri; verso il dorso iniziano ad evidenziasi riflessi metallici blu e verdi, che si fanno poi particolarmente intensi sulle ali e sulla lunga coda; il petto bianco contrasta con il rimanente piumaggio. Questo uccello è lungo circa 45 cm e presenta un’apertura alare di 50-60 cm. La gazza si è adattata a qualsiasi tipo di ambiente, anche a quello più antropizzato. Vive nei boschi aperti, nelle boscaglie, nei coltivi e ovviamente nelle città. Si nutre di piccoli animali invertebrati, frutti e semi; talvolta, anche di piccoli vertebrati come nidiacei, di qualsiasi tipo di carogna e di rifiuti lasciati dall’uomo. La gazza è considerata una specie opportunista perché in grado di modificare le proprie abitudini alimentari in base alla disponibilità locale e alla stagione: ad esempio in primavera e in estate la gazza predilige i piccoli invertebrati, in autunno piccoli vertebrati e in inverno vegetali vari. Inoltre, se gli insetti sono disponibili tutto l’anno rappresentano il principale alimento. Il nido, di solito piuttosto evidente, è costruito fra gli alti rami degli alberi. Sono deposte 5-7 uova che sono incubate per una ventina di giorni. I giovani lasciano il nido dopo circa un mese.
GHEPPIO (Falco tinnunculus): Piccolo rapace diurno con ali appuntite e coda stretta, lungo circa 32-38 cm. Il maschio presenta le parti superiori del corpo castane macchiettate di scuro e le parti inferiori più chiare sempre macchiate di scuro, con testa ed attaccatura della coda grigie; anche la coda è grigia con una barra scura verso il termine. La femmina è più bruna, con coda completamente barrata. E' presente in moltissime tipologie di ambienti, eccetto zone a copertura forestale fitta o aree ad agricoltura estremamente intensiva. Predilige comunque ambienti aperti, prativi, steppici, o di agricoltura estensiva, alternati a piccoli boschi, pareti rocciose o edifici antichi o abbandonati.
POIANA (Buteo buteo): La poiana è un uccello predatore diurno, carnivoro, di lunghezza approssimativa 50-60cm.
Caccia normalmente a vista, esplorando da grande altezza il territorio. Volteggia per ore descrivendo ampi cerchi alla ricerca di una preda, pronta a lanciarsi in una fulminea picchiata allorché viene individuata. Le prede preferite sono piccoli mammiferi, roditori, conigli, coleotteri, lucertole, serpenti e piccoli uccelli. Svolge un ruolo primario nel mantenimento dell'equilibrio dell'ecosistema naturale cibandosi anche di carogne. Frequenta montagne, colline, vallate, pianure, regioni boscose ed ampi spazi coltivati. Nidifica sui fianchi delle pareti rocciose e sugli alberi.
Caccia normalmente a vista, esplorando da grande altezza il territorio. Volteggia per ore descrivendo ampi cerchi alla ricerca di una preda, pronta a lanciarsi in una fulminea picchiata allorché viene individuata. Le prede preferite sono piccoli mammiferi, roditori, conigli, coleotteri, lucertole, serpenti e piccoli uccelli. Svolge un ruolo primario nel mantenimento dell'equilibrio dell'ecosistema naturale cibandosi anche di carogne. Frequenta montagne, colline, vallate, pianure, regioni boscose ed ampi spazi coltivati. Nidifica sui fianchi delle pareti rocciose e sugli alberi.
PASSERA D'ITALIA (Passer italiae): Questo uccellino molto comune presenta un evidente dimorfismo sessuale:il maschio ha il capo color marrone ed il dorso bruno-grigiastro striato; ventre e petto sono biancastri, ed il mento e la gola sono molto scuri; i giovani e le femmine sono simili tra loro, ed hanno una colorazione brunastra ed uniforme con il ventre un po' più chiaro. Il passerotto predilige la vita di gruppo, specie in inverno. A primavera, le coppie che si formano per la riproduzione nidificano in prossimità le une delle altre formando gruppi molto numerosi. I luoghi di nidificazione sono svariati: cavità rocciose, buchi negli alberi o nei muri, ma anche in grondaie o camini, sotto tegole o lampioni, in campagna come in città e sempre a stretto contatto con l'uomo. In Italia è presente tutto l'anno, e gli individui non si allontanano mai molto dal luogo in cui nascono.
MERLO (Turdus merula): Il merlo è un uccello insettivoro. I maschi presentano un bel piumaggio nero lucente, con becco giallo brillante, mentre le femmine sono bruno scure ed i giovani sono rossicci e macchiettati di scuro. Questi uccelli sono frequenti nei boschi, nei parchi, nei giardini; hanno confidenza con l'uomo, e sono assidui frequentatori delle mangiatoie artificiali. Nidificano nelle siepi, nelle cataste di legna, tra i rampicanti nei giardini e anche sui terrazzi; è facile imbattersi nei loro nidi a forma di coppa, alla cui costruzione partecipano anche i maschi. Si nutrono di frutti e bacche, piccoli insetti e lombrichi.
STORNO (Sturnus vulgaris): Lo storno è molto diffuso in Italia; vive nei boschi e nelle pianure con gruppi di alberi, in campagna ed anche in città, popolando monumenti, alte costruzioni ed alberi nei parchi e nei giardini. Lo storno è riconoscibile dal lungo becco giallo e dal piumaggio nero con riflessi metallici bronzei e verdastri; nel periodo successivo alla muta, il piumaggio si cosparge di puntini bianchi; i giovani hanno un colore bruno con ventre e gola chiari. Ama vivere in gruppi, anche molto numerosi (nel periodo autunnale gli stormi possono essere composti anche da migliaia di esemplari). Costruisce il nido in buchi di ogni genere rivestendoli di paglia e di piume; la femmina depone da 4 a 7 uova azzurro chiaro, che sono covate da entrambi i genitori e si schiudono dopo circa 14 giorni; i piccoli lasciano il nido dopo 21 giorni. Si nutre di insetti, larve, bacche e frutta.
RONDINE (Hirundo rustica): Simbolo indiscusso della bella stagione, questi uccelli arrivano nel nostro paese all'inizio della primavera dopo un viaggio che le porta ad attraversare buona parte del continente africano ed europeo. La loro dieta è composta in gran parte da insetti, che catturano direttamente in volo: il loro becco corto, ma molto allargato, è infatti adattissimo a questo tipo di caccia aerea. Gli uccelli più anziani sono i primi ad arrivare, andando ad occupare i nidi costruiti gli anni precedenti; seguono poi gli individui di due-tre anni ed infine stormi di giovani. Nel caso in cui non vi sia spazio nel luogo dove sono nate, le rondini occupano le località vicine. La rondine mantiene una velocità di 50 km/h durante il volo migratorio; tale velocità raddoppia durante la caccia agli insetti. Generalmente le coppie sono monogame. Le rondini costruiscono un nido a forma di coppa, all'interno di edifici, come stalle o loggiati, che spesso viene ancorato a travi o sporgenze della parete; per la fabbricazione viene usato come materia prima il fango, unendovi erba e altro materiale vegetale, al fine di irrobustire l'intera struttura. Questo uccello è molto prolifico, ma è anche soggetta ad una elevata mortalità: in genere vive 3-4 anni, e 4-5 adulti su 10 muoiono ogni anno; inoltre 6 rondini su 10 non raggiungono il primo anno di vita. Sfortunatamente questa specie è minacciata da diversi fattori: l'abbandono delle tradizionali pratiche agricole, la scomparsa degli antichi fabbricati rurali, l'utilizzo di pesticidi in agricoltura (con la conseguente scomparsa degli insetti, preziosa fonte di nutrimento per la rondine) ecc...
RONDONE (Apus apus): Il rondone si distingue dalla "cugina" rondine per il piumaggio, praticamente tutto nero col mento bianco. Tipiche dei rondoni sono anche le ali lunghe a mezza luna, e la coda cortissima e forcuta. Il rondone compie una regolare migrazione verso i paesi tropicali impiegando pochissimo tempo per giungere a destinazione ed abbandonando in massa e nella stessa notte le città in cui ha nidificato. E' sempre in volo, sia che si dedichi alla caccia di insetti, sia nell'accoppiamento. Il rondone in genere ha pochi nemici; in Italia il falco lodolaio è il solo animale che a volte lo assale. Costruisce il nido, con fuscelli, crini e piume incollate con la saliva, nelle buche delle rocce, delle torri oppure sotto le tegole e le grondaie dei fabbricati. Il rondone si ciba di piccolissimi insetti che cattura volando, quando il tempo è bello, anche a grande altezza; completano la sua alimentazione tafani, coleotteri, farfalle, zanzare, moscerini e libellule.
CIVETTA (Athene noctua): Questo rapace notturno non supera i 22 cm di lunghezza ed ha un'apertura alare di circa 58 cm. E' dotata di una testa appiattita e di dischi facciali abbastanza evidenti con fondo di colore biancastro. Gli occhi sono gialli, il piumaggio è superiormente di colore bruno, barrato e macchiato di bianco, inferiormente di colore bianco a strie brune. La femmina è leggermente più grande del maschio. Le ali brevi di cui è dotata le permettono di volare rapidamente ma solo in linea retta. Frequenta gli ambienti più disparati, dalle vecchie querce nei boschi ai salici in aperta campagna. Abita spesso i frutteti e non di rado si stabilisce nei centri cittadini, sulle torri, le arcate dei portici e nelle soffitte. Si può notare anche di giorno, posata sui frutteti e sui pali telegrafici. Evita i boschi molto grandi e le foreste di conifere, mentre predilige le macchie sparse nei campi. L'alba ed il tramonto sono le ore preferite dalla civetta, che si nutre di topi, uccellini, rettili, anfibi, pipistrelli e grossi insetti.
GUFO COMUNE (Asio otus): Anche il gufo comune è un rapace notturno, lungo 35 cm, con un'apertura alare tra gli 87 e i 94 cm; è caratterizzato da occhi di colore giallo arancio e da due vistosi ciuffi auricolari. Vive di preferenza nelle foreste di conifere e nei boschi misti alternati a zone aperte, dove occupa cavità d'alberi, nidi di corvi, gazze e scoiattoli. Le prede preferite dai gufi sono piccoli mammiferi, uccelli ed invertebrati. Le prede vengono inghiottite intere; i peli ed altri parti indigeste sono rigettate più tardi sotto forma di "borre". Il gufo ha abitudini strettamente notturne; nelle ore di luce se ne sta ben nascosto ed immobile; al crepuscolo inizia il suo volo silenzioso in cerca di prede.
GERMANO REALE (Anas platyrhynchos): Il germano reale è certamente l'anatra selvatica più diffusa e più conosciuta. Da questa specie hanno tratto origine molte delle razze di anatre domestiche. Tra il maschio e la femmina le differenze sono enormi: tanto appariscente il maschio (capo verde scuso, petto rossiccio, becco giallo) quanto sobria e mimetica la femmina (colori brunastri, che servono a confonderla con la vegetazione durante il periodo della cova). Il germano reale si adatta a quasi tutti gli ambienti: lo si incontra nei fossi, nei piccoli stagni dei parchi, nei laghi e lungo le coste riparate. Costruisce il nido isolato in un canneto o sotto i cespugli sulla riva.
FAGIANO (Phasianus colchicus): Il fagiano presenta un evidente dimorfismo sessuale: il maschio è vistosamente colorato, mentre la femmina è marrone screziata di nero. Questo uccello è ormai presente in numerosi ambienti, dalla pianura alla montagna, sia aperti che boscosi, ma soprattutto in ambienti agricoli. Si ciba di semi, germogli, erba e frutti, ma anche di vermi, insetti, piccoli mammiferi e uova di uccelli che nidificano a terra. Non è un grande volatore, in caso di pericolo preferisce fuggire correndo anziché involarsi. In inverno forma gruppi strutturati in modo gerarchico, per il resto dell'anno e al di fuori del periodo riproduttivo, è invece solitario. In primavera i maschi diventano territoriali, ognuno di loro si accoppia con tre o più femmine, ma non si occupano dell'allevamento della prole.
PICCIONE (Columbia livia): Oggigiorno questo uccello è presente in ogni agglomerato urbano, quindi ognuno di noi sa bene come è fatto. La vita media è di 6 anni, sono monogami per la vita, e possono avere anche 5-6 covate all'anno. Si nutrono praticamente di tutto ciò che è commestibile; nelle aree urbane l'alimentazione può quindi comprendere anche rifiuti, pezzi di vegetali e insetti.
TORTORA DAL COLLARE (Streptopelia decaocto): Anche questo uccello è ormai molto conosciuto; la specie ha notevolmente allargato la sua area in tempi recenti adattandosi ad una stretta vicinanza con l’uomo. E’ facilmente riconoscibile per il collare nero orlato di bianco visibile sulla nuca, per il piumaggio color sabbia e le remiganti primarie scure e molto lunghe.Si nutre sul suolo, privilegiando i semi, ma non disdegna anche i resti del nostro cibo, le bacche e diversi tipi di vegetali.